Alla base della valutazione sulla recente vicenda della copertura finale della discarica esaurita “ex Cava Verde”, gestita da A2A e sita a Ro’ di Montichiari, riteniamo vada considerato quanto pattuito all’art. 7 della convenzione stipulata nel 1997, alla nascita della discarica, tra Comune di Montichiari, proprietario dell’area, e A.S.M. (oggi A2A): “l’ASM assume l’obbligo di dotare, a propria cura e spesa, l’area derivante dalla chiusura della discarica di tutte le altre opere che l’evoluzione tecnologica svilupperà in futuro in modo da assicurare il più celere e perfetto recupero ambientale di tutta l’area”.
Durante la gestione ventennale, che ha comportato il conferimento di circa 3 milioni e mezzo di rifiuti (assimilabili agli urbani bresciani, lombardi, nazionali e, negli ultimi anni, le ceneri pesanti dell’inceneritore cittadino) ovviamente garantendo alla società multiservizi significative entrate, quella pattuizione non è mai stata messa in discussione e lo scorso anno nella stessa richiesta, alla Provincia, di varianti al piano originario di sigillatura finale A2A ribadiva che “ una volta completate le opere di chiusura e la successiva piantumazione delle essenze arbustive previste,
la discarica rappresenterà, di fatto, una zona di interesse naturalistico, avente le caratteristiche di un nuovo punto verde sul territorio del Comune di Montichiari.”
Peccato però che tra le richieste di modifica A2A abbia avanzato inizialmente (tutto a suo vantaggio economico, ma con conseguente peggioramento della qualità ambientale del luogo in questione) l’idea di sostituire parte del substrato di ghiaia vergine con scorie nere di acciaieria. Molto bene ha fatto l’amministrazione Comunale di Montichiari ad opporsi a tale richiesta, tant’è che la Provincia, nel suo atto dirigenziale del marzo 2017, l’ha respinta. Ma in quell’atto si consentiva però ad A2A un’altra variante, richiesta all’ultimo momento e percepibile solo a un “occhio esperto”: l’utilizzo per lo strato finale di copertura, costituito da un metro di terreno vegetale, di terre che la normativa nazionale concede per siti ad uso commerciale-industriale, quindi con possibilità di concentrazioni soglia di inquinanti ben più elevate di quelle autorizzate in terre per i siti destinati a verde pubblico o privato.
Avendo noi fatto pervenire il testo di questo atto dirigenziale all’ing. Massimo Cerani (recentemente nominato dall’Amministrazione comunale a far parte , con altri due esperti, della Commissione comunale di controllo della discarica “ex Cava Verde”) il suo occhio esperto ci ha permesso di mettere in guardia l’assessore all’ecologia Soldini e il Presidente della Commissione comunale Ecologia Rocchi che , con il consenso di tutte le forze politiche consiliari, di maggioranza e di opposizione, hanno deciso di contrastare tale deliberazione anche attraverso un ricorso al T.A.R., celermente predisposto dall’avvocato Bertuzzi.
Di fronte alla netta determinazione dell’Amministrazione, delle forze politiche monteclarensi e, immaginiamo, alla evidente solidità delle ragioni che si sarebbero eventualmente fatte valere in sede giudiziale, A2A ha fatto il “bel gesto” di rinunciare alle varianti peggiorative richieste e la Provincia, con nuova deliberazione del 20/7/2017, ne ha preso atto.
Conclusioni: secondo noi c’è molto da fare a Montichiari sul fronte della tutela ambientale e della salute dei residenti per prevenire ulteriori realizzazioni di impianti o ampliamenti di quelli esistenti; per monitorare e assicurare costantemente il rispetto della correttezza gestionale delle cave, delle discariche, degli impianti impattanti tuttora in esercizio; per il ripristino-recupero-rinaturalizzazione delle aree fortemente compromesse nella loro qualità ambientale, ma se si fa “gioco di squadra”, tra cittadinanza, associazioni, funzionari ed esperti, amministratori tutti, alcuni incoraggianti risultati positivi si possono cogliere, anche contro potentati economici ed enti sovracomunali “distratti”.
Un unico, ma importante appunto: la documentazione, l’informazione (che è, oggi più che mai, centrale strumento del potere decisionale) va diffusa, da parte dei competenti uffici comunali, con costanza e tempestività a tutti: amministratori, consulenti tecnici, associazioni interessate, cittadinanza.
Circolo Legambiente Montichiari Comitato SosTerra Montichiari